lunedì 21 dicembre 2009

Tempo e storia in Asia

Questa sessione di lavoro (i cui risultati non verrebbero ospitati dai seminari di giugno 2010), potrebbe prender le mosse da esperimenti come quello di Textures of Time" (un interessante tentativo di storiografia del Sud Asia, ossia di un'area del mondo apparentemente senza letteratura storica come la intendiamo noi) per interrogarsi sulle dimensioni di tempo e storia nei mondi asiatici.

venerdì 18 dicembre 2009

Fonti e rappresentazione artistica

Le arti figurative, grazie a quella immediatezza che è intrinseca al loro mezzo, rendono manifesto ciò che nei testi rimane a volte celato. L'intento di questa sezione è di mettere a confronto diverse prospettive sulle arti figurative, soffermandosi sulle rappresentazioni di stilemi tipo e sulle modalità di rendere visibili contenuti concettuali. Quali diversità e quali convergenze fra i vari linguaggi figurativi?

L'Asia pensa come l'Europa?

Analisi dei motivi per cui l'Asia NON penserebbe come l'Europa (assenza di sistematicità, il caso della "filosofia cinese"…) e dei motivi per cui l'Europa NON capirebbe l'Asia.
Elisa Freschi potrebbe parlare del tema dell'assenza di autorialità e del modo in cui i testi in India si costruiscano a partire da altri testi e apparentemente solo come loro completamento. Mancherebbe cioè una caratteristica essenziale della ricerca filosofica occidentale, ossia l'originalità (fondamentale anche solo per superare un esame di dottorato!). L'intervento dovrebbe mettere in luce i meccanismi di produzione di testi in India, raffrontarli alla storia della produzione di idee in altre culture, ricercarvi la "nostra" originalità.
Altri interventi potrebbero essere a cura di Hugo David e Isabelle Ratié.

(questo progetto non entrerebbe nei seminari di giugno).

Politiche e processi di sviluppo in Asia

Nell’ambito di questa sessione di lavoro si intende favorire l’emergere di un confronto, a partire da singoli percorsi di ricerca, sulle principali questioni relative allo sviluppo che attraversano i diversi paesi asiatici. Nel far ciò si intende tener conto dell’articolazione fra la dimensione prescrittiva dello sviluppo, e il concreto dispiegarsi dei processi sociali che questa ingenera, con particolare attenzione alle tensioni e alle contraddizioni che li caratterizzano, e alle loro implicazioni di natura sociale, economica, politica, nonché sul piano della produzione delle idee.

Le analisi dovranno essere corredate dalla descrizione dell’approccio analitico e metodologico privilegiato dai singoli studiosi, a stimolo del dibattito fra i diversi approcci allo sviluppo, e dell’interazione con la pluralità di discipline che compongono l’intera giornata di studi.

Testi alle origini: come interpretarli?

Trovarsi a lavorare sui testi antichi significa spesso cercare di tracciare possibili significati per le parole che li compongono. Una lotta contro i mulini a vento: vuoi perché non tutti i termini sono rintracciabili nella letteratura successiva, vuoi perché il loro significato si è sviluppato in una direzione diversa, vuoi per vari altri possibili ostacoli, di fronte ai quali è necessario prendere vie alternative e provare a tracciare sentieri a volte tortuosi, ma che sembrano essere gli unici percorribili.
Il senso di questa sessione vorrebbe allora essere un confronto sulla problematica dell'interpretazione: quando ci si trova di fronte a testi che sono pressoché le uniche testimonianze delle origini di una cultura, quasi in bilico fra mondi, quanto spazio ci si può prendere per comprenderne le parole? Quali confini dobbiamo rispettare? E cosa invece non deve essere rispettato? A quali risorse metodologiche possiamo attingere"?
Quali luoghi, per esempio, si possono scoprire parlando di lingua sacra indoeuropea? Come interpretare il modo in cui il Corano parla di se stesso?

Pensare la letteratura. Strumenti emici e strumenti etici?

Invariabilmente, nell’analizzare e valutare i documenti intellettuali –e, nel nostro caso specifico, i documenti letterari di una delle civiltà asiatiche, si è costretti ad applicare griglie interpretative e utilizzare strumenti concettuali derivanti dalla cultura di cui l’interprete è parte, o alternativamente, di applicare e utilizzare gli apparati concettuali offerti dalla riflessioni che la stessa cultura studiata ha prodotto. Ma, anche in questo secondo caso, non è possibile non essere permeati dei pregiudizi, in senso gadameriano, elaborati dalla cultura di partenza dell’interprete, che si intrecciano così con gli strumenti emici che irriflessivamente potrebbero essere considerati come utilizzabili in quanto tali. Mettere alla prova gli approcci emici ed etici, e l’inevitabile miscela tra questi, rappresenta l’obiettivo in fieri del nostro incontro. Saldamente ancorati all’effettiva analisi testuale cercheremo di riflettere sulla possibilità della creazione di una metodologia condivisa o sulla mera necessità di una continua e sempre personale ibridazione ermeneutica.

Le fonti manoscritte fra ecdotica e codicologia

Fino a pochi anni orsono, l'approccio filologico è stato quasi il padrone assoluto nell'analisi delle fonti manoscritte, ma altre discipline bussano prepotentemente alle porte per ottenere piena dignità epistemologica in questo campo del sapere –come la codicologia e tutte le discipline legate all'"archeologia del manoscritto". Inoltre, dopo l'omicidio dell'Autore perpetrato da Barthes e l'insorgere di Movimenti di Liberazione del Manoscritto
Proletario (leggi: codex descriptus) contro l'Archetipo e lo Stemma Codicum –come la New Philology di Gumbrecht etc.– la filologia intesa in senso tradizionale viene attaccata su più fronti.

Obiettivo pricipale dell'incontro è pertanto consentire un confronto tra studiosi di varie
discipline, al fine di sviluppare una feconda discussione tra specialisti dei vari settori, nel tentativo di individuare punti di contatto e in tal modo sviluppare, quando possibile, strategie,
metodologie e fini comuni nell'analisi delle fonti manoscritte, considerate come testimoni di molteplici aspetti –culturali ma non solo– di una civiltà.